...come prepararsi ad una gara importante!
Arrivato quinto all’Italian Showdown 2021, ma con l’onore di aver vinto il Wod Finalissimo, passando per un primo posto alla Lombardia Challenge di questa estate, Giulio Perpetuo si appresta ad essere un protagonista anche alle Fall Series di dicembre affermandosi così, in modo ancora più importante, nel panorama CrossFit® italiano. Con lui affrontiamo gli argomenti che più ci stanno a cuore, a partire da come si concilia l’essere Athlete con tutti gli altri aspetti della vita, per proseguire con argomenti importanti quali l’alimentazione, la preparazione alle gare, il modo di affrontare i wod, il problema doping.
In primo luogo, raccontaci chi sei e cosa fai.
Sono Giulio, sono di Sulmona e ho 25 anni. Oggi sono proprietario di CrossGym Sulmona https://www.instagram.com/crossgym_sulmona/?hl=it e da circa tre anni sono nel mondo del CrossFit®. Ma non nasco in questo sport: da giovane ho praticato atletica, principalmente mezzo fondo. Sono stato anche ai mondiali Allievi (2.000 siepi) e Juniores (10.000mt), ma poi a 17 anni sono incappato in un brutto problema: ho avuto ben sette fratture da stress alle tibie. È stato un calvario, non riuscivo più a correre, ci volevano mesi ogni volta per tornare in forma e poi si riproponeva il problema.
A un certo punto ho provato con il Thriathlon, per ridurre i tratti di corsa, ed ero anche molto migliorato su bici e nuoto, ma non c’è stato verso. Alla fine ho mollato: a 20 anni sono andato a lavorare in fabbrica, per un anno non mi sono allenato e poi ho iniziato a fare un po’ di palestra.
Mi mancava molto, però, la competizione; in quei mesi ho iniziato a sentire parlare del CrossFit® ma a Sulmona c’era solo una palestra che lo abbozzava, non avendo purtroppo spazi e luoghi adeguati: sono stati loro a consigliarmi di provare CrossFit Chieti. Sono andato, ho provato e mi è piaciuto tantissimo, ma era davvero lontano per cui per tre mesi ho rinunciato ancora. A un certo punto ho capito che era quello che volevo e mi sono deciso a sobbarcarmi il viaggio almeno una volta a settimana, nonostante la fabbrica. Sono stato fortunato perché il coach, Stefano Quarta, mi ha subito notato e mi ha permesso di allenarmi con lui, anche gratis purché lo facessi ogni giorno! Sono nato lì, con lui, e oggi siamo ancora insieme.
Adesso, a 25 anni, ho mollato la fabbrica, dopo aver preso il CrossFit® Level 1, l’attestato di Personal Trainer CSN e Funzionale, e ho deciso di aprire la mia palestra CrossGym Sulmona. Il mio è un progetto piccolo, per cui per il momento non ho voluto affiliarmi a CrossFit®, ma il metodo che uso è assolutamente quello, e l’obiettivo è di farne parte appena “divento grande”. Sono ancora l’unico coach, e ho la mia ragazza che mi aiuta con l’amministrazione.
Quindi, seppur così giovane, già tantissima esperienza. Raccontaci com’è essere atleta di CrossFit® e come si concilia con la vita di ogni giorno.
Quando lavoravo in fabbrica era davvero dura, ma anche con la palestra non è che la situazione sia migliorata… Sono super competitivo, quindi mi alleno sempre al massimo e conciliare il tutto con i turni di lavoro, a volte anche notturni, era molto pesante. Oggi, con il fatto che sono solo e all’inizio della mia avventura, vivo dentro la palestra: certo, mi posso allenare più facilmente, ma non è comunque banale trovare energia e concentrazione.
Mi spinge la passione, la grinta e la voglia di competere sempre ai massimi livelli.
Qual è il tuo programma per questo inverno? A quali gare parteciperai?
Ho appena finito October Challenge, dove sono arrivato terzo, e Italian Showdown, quinto. Il prossimo obiettivo sono ovviamente le Fall Series. Ci ho gareggiato scaled (secondo, n.d.r.) due anni fa, ed è una gara bellissima, soprattutto perché ci partecipano tutti i migliori, e ti senti come ai Games. Devo dire però che anche Italian Showdowm mi è piaciuto: l’ultimo wod, che ho vinto, è stato bellissimo (vedi articolo dedicato qui https://www.dummiesatthebox.com/2021/09/28/italian-showdown-2021/). Io sono più da metabolico, adoro andare al massimo e riesco a fare davvero la differenza quando non ce la faccio più: penso sempre che sia il mio punto di forza, e cerco di aiutare i miei ragazzi a spingere al massimo proprio in quel momento, per fare la differenza.
Come ti prepari alle gare?
Mi alleno sempre al massimo, sempre. Poi due giorni prima della gara faccio solo un po’ di nuoto e il giorno prima un po’ di bike: non voglio “ripassi dell’ultimo minuto”, voglio arrivare bello carico. In generale sono uno che preferisce la costanza, anche in un altro aspetto fondamentale per la vita da atleta che è l’alimentazione: non sono uno che conta il grammo, ma mangio sempre pulito, equilibrato fra grassi, carboidrati e proteine. Ecco, piuttosto che vivere da stressato ogni giorno, e poi arrivare al punto di non farcela più, preferisco stare più tranquillo, ma non sgarrare mai con cose inuili come dolcini o quelle piccole concessioni che poi alla fine fanno la differenza: lo preferisco decisamente come approccio.
Una cosa difficile da gestire sono le qualifiche online: cerco sempre di farle una volta al massimo, in alcuni casi mi frega il video, che se non è fatto bene va per forza rifatto. Ma se quello è a posto, evito di bruciarmi con troppi tentativi, anche per non compromettere gli allenamenti. L’importante è qualificarsi, non necessariamente come primi!
Da atleta, ma anche da coach, che tipo di approccio tieni in palestra? Ci sono almeno due scuole di pensiero, chi vuole fare lo sport per tutti, con un approccio più mirato al benessere, senza “stressare” i risultati, e chi invece, vuole che i ragazzi si misurino con le gare e cerchino sempre di crescere.
Come ho detto io sono super competitivo, e quindi ci tengo che i miei ragazzi si mettano alla prova con le gare, anche se poi ognuno è libero di gestirsi come crede. Penso che gareggiare sia il modo migliore per crescere e migliorarsi: qualunque CrossFitter (ma vale per ogni sport) sa che la gara è il posto giusto per andare oltre i propri limiti e capire dove si è arrivati, acquisendo consapevolezza anche su dove si vuole arrivare.
Uno degli argomenti più spinosi, che purtroppo sempre entra nello sport all’avvicinarsi al professionismo e al giro di affari che ruota intorno ad esso, è quello del doping. Oltre all’evidente e scontata condanna per chi ne fa uso e per chi lo somministra, quali sono le tue opinioni? Credi che il CrossFit ® riuscirà a mantenere la sua mission di migliorare lo stato di salute delle persone, o alla fine anche in questo caso ci saranno delle derive terribili?
Ogni sport, nel momento in cui diventa professionistico e attira quindi investimenti, ha bisogno di essere spettacolare: per questo, l’interesse è di portare il livello sempre oltre le aspettative, sempre più a lungo e sempre più spesso. Ma certi standard sono difficilmente sostenibili: per combattere il doping, per evitare che si propaghi, bisogna secondo me lavorare su tre aspetti: standard umani, più tempo di recupero fra gli appuntamenti, e ovviamente più controlli, per evitare che ci sia qualunque tentazione. Se non lavoriamo su questo, il rischio che qualcuno si lasci coinvolgere o attrarre da questa scorciatoia ci sarà sempre. E così si smonta l’obiettivo dello sport, che è quello di far star bene le persone.