Considerazioni di Pietro Anderloni sulla gara madrilena e Recap dei risultati degli atleti italiani
Ha chiuso trentesimo, Pietro Anderloni. Soprattutto ha sofferto il primo wod, i famosi 1,8km di corsa, dove pensava di essere andato discretamente ma tutti gli altri hanno letteralmente volato.
Recuperare da così in fondo, poi, non è facile, ma il ragazzo si è tolto qualche soddisfazione, per esempio con un ottimo undicesimo posto sull’evento dell’Hand stand Walk, che prevedeva:
- 15 Ring MU
- 40 Wallballs 9/6kg
- HSW Ramp Down and Back
- 12 Ring MU
- 30 Wallballs
- HSW Ramp Down and Back
- 9 Ring MU
- 20 Wallballs
- HSW Ramp Down
In generale, gli è piaciuto moltissimo l’alternarsi dei wod, che ha trovato sensati non solo nella successione ma anche nella creazione, cosa che a suo parere non è così facile incontrare.
Certo, il livello qui a Madrid è altissimo: secondo lui, che è stato a Miami a gennaio, questa della capitale Spagnola è la terza gara al mondo per importanza (dopo Games e Wodapalooza appunto), e visto il numero di iscritti (il più alto al mondo, pare) e l’organizzazione generale, non stentiamo a crederlo. Eppure, nonostante il contesto e la presenza di pubblico, lui quasi non ha percepito nulla: ho provato a chiedergli dell’ambiente che lo circondava, ma lui è focalizzato sul floor e non ha saputo dirmi granché.
È sempre interessante vedere come ogni atleta vive in modo così unico il rapporto con il contesto: chi si esalta, chi si impaurisce, chi proprio si isola.
D’altronde, che sia un ragazzo ben inquadrato lo si capisce parlandogli: viene dal nuoto, il che potrebbe essere un ottimo vantaggio per i suoi grandi progetti futuri, considerando quanto questo elemento mette in difficoltà i crossfitter; ha fatto il liceo e si sta laureando in ingegneria, ma ha già avuto esperienze da coach e di fatto è tutta la vita (26 anni) che è un agonista.
- Pietro Anderloni ha idee chiare anche sulla programmazione: va principalmente in due box a Verona, CrossFit® Mastino e CrossFit® Scaligera, ma segue BHT Lab e quindi spesso potete trovarlo in Officine, a Milano.
- Con Stefano Migliorini, in effetti, c’è un ottimo rapporto: a Miami erano insieme, qui a Madrid anche, seppur individual, e ora aggiungendo Tommy Pieri al team prepareranno Wodapalooza 2023.
Per Pietro pochissime cose in programma: è venuto a Madrid a riconoscere le sue weakness, ora torna a casa a lavorarci, perché c’è un solo, grande obiettivo: andare ai CrossFit Games.
È lì, secondo Pietro (forse secondo tutti!), che la carriera di un competitor Elite CrossFit® raggiunge il suo apice, e questo è il momento di puntarci al 100%.
Non lo vedremo quindi impegnato in nulla che non siano le qualifiche per Miami, come detto, anche perché poi lui studia e non ha intenzione di mollare nemmeno sotto quell’aspetto: ogni cosa che fa, cerca di farla al massimo.
Il Recap dei risultati di Madrid CrossFit® Championship – gli Atleti italiani
Scorrendo la Leaderboard notiamo come siano stati tanti gli italiani che hanno partecipato a questa competizione. Il livello è stato altissimo come già dichiarato precedentemente e non è stata una passeggiata per nessuno a conferma che in campo internazionale questo sport sta avendo una crescita di performance costante.
Elite Woman
- 12° Valentina Magalotti (vedi precedente articolo)
- 44° Martina Forino
Elite Man
- 21° Iurii Marincenco
- 30° Pietro Anderloni
- 33° Federico Giovannini
- 53° Stefano Migliorini
- 59° Isacco Martufi
Master 35+ Man
- 22° Antonio Bruno (vedi precedente articolo)
Master 40+ Man
- 2° Alessandro Chiarolanza
Master 45+ Woman
- 2° Francesca Ratto
- 7° Barbara Giacon
Master 50+ Man
- 9° Francesco Barnaba
Teen 15-17 Boys
- 11° Andrea Rinaldi
- 14° Lorenzo Ursini
La migliore performance italiana
Lente di ingrandimento per Alessandro Chiarolanza che dopo gli ottimi risultati ad Atene e ai Southern Warriors, conferma il suo stato di forma conquistando il secondo posto nella Categoria Master 40+.
Vince due workout e in altrettanti due arriva secondo. Unico rammarico il 14 esimo posto nel primo WOD (2k run) che di fatto ha spianato la strada al collega spagnolo per la corsa al gradino più alto del podio finale.