La 24 ore di CrossFit®: resoconto di una giornata intera ad eseguire workout in un box di CrossFit®
Nel mese di luglio la stanchezza comincia a farsi sentire, si sognano le ferie e la motivazione per l’allenamento, complice il caldo, può iniziare a vacillare.
Per combattere questi indesiderati effetti collaterali dell’estate il box dove ci alleniamo io e Guido, CrossFit® ANT a Buccinasco (Milano), ha pensato di organizzare per noi iscritti una serie di eventi decisamente insoliti.
A partire da un trekking in montagna per finire con l’ultimo Wod della stagione di ben tre ore, passando da una maratona in team di due persone di 24h di CrossFit®, liberamente ispirata alla nota “Steelman H24Race”, alla quale noi pur da “atleti” amatoriali non abbiamo saputo sottrarci. Nessuna classifica, nessuna gara, l’unico obiettivo una sfida con sé stessi nel portarla al termine, ciascuno secondo le proprie possibilità, fino alla fine.
Una follia? Sulla carta si, niente di improvvisato però, perché gli eventi erano stati precedentemente testati dai nostri coach, era stato consultato un nutrizionista per il giusto protocollo di integrazione e alimentazione (che ci hanno consigliato essere per lo più liquida visto il breve tempo di pausa tra un evento e l’altro) e un’organizzazione impeccabile e curata nei minimi dettagli sotto ogni punto di vista, insomma nulla lasciato al caso.
L’esperimento a noi è parso riuscitissimo, ed è quindi sorta spontanea la voglia di raccontarlo e condividerlo partendo da una breve cronistoria del programma della giornata.
Il programma della 24 ore di CrossFit®
Ore 7.00 pronti via! 11 km di corsa, ore 10.00 ci si sposta tutti in piscina per 2 km di nuoto, rientro al box dopo qualche raggio di sole per cominciare alle ore 14.00 con un ladder di snatch (con tanto di nuovi PR), tante risate e chiacchiere per arrivare alle ore 16.00, in programma un for time di 60 round di 1 power clean 2 hspu e 3 swing, la stanchezza comincia a farsi sentire, partono i primi pisolini su qualsiasi superficie utile, elettroliti a profusione per combattere i crampi e pronti ad affrontare alle ore 19.00 40 km di bike (unica definizione possibile: lunghi!), un po’ di buon cibo ci fa riprendere per il wod delle 22.00 che è un altro for time di 120 ttb, 120 lunges, 120 db snatches e 120 box jump, nonostante l’ora tarda e il volume accumulato non riusciamo ancora a spegnere la vena di sana competizione.
Arrivati a questo punto la mancanza di sonno comincia a giocare il suo ruolo, il box si trasforma in una specie di accampamento, gli abmat diventano cuscini e via a dormire tutti e ovunque per affrontare all’1.00 ben 22 km di row. Anche questi lunghi, anzi lunghissimi, ma ormai vediamo la luce alla fine del tunnel, stiamo resistendo tutti e nei momenti di sconforto c’è sempre qualcuno pronto ad incitarti; i tanti cambi con il compagno di team diventano l’arma vincente per superare anche questa prova.
Adibiamo nuovamente l’accampamento di materassini, sedie sdraio del nonno tirate fuori per l’occasione e stavolta il sonno è profondo. Il momento della sveglia è quasi comico, ma si parte alle 5.00 per l’ultimo wod: un classico Cindy, un wod “silenzioso” per evitare eventuali proteste dai vicini.
Che ci piaccia ammetterlo o meno, si è insinuato nella mente di tutti in qualche momento il dubbio di non farcela, e invece è finita, ce l’abbiamo fatta tutti, dagli avventori sporadici delle classi ai competitor. Proviamo tutti un certo senso di soddisfazione personale, il sollievo che sia finita, ma quasi allo stesso tempo la nostalgia di qualcosa che non si ripeterà.
Nella nostra opinione da atleti, ribadiamo, amatoriali e in un contesto non competitivo, i fattori di riuscita di questa impresa sono stati sicuramente la presenza di un teammate con cui lavorare sempre I go You go, con intervalli di lavoro brevi e una gestione dell’intensità dall’inizio della giornata.
Cosa abbiamo sperimentato in questa 24 ore di allenamento?
Personalmente qualcosa di veramente unico, un forte senso di appartenenza, di condivisione, la soddisfazione di porsi un obiettivo decisamente ambizioso e raggiungerlo, tantissimo divertimento e tutte quelle emozioni che sa regalarci questo sport e che lo rendono davvero speciale.
Per quanto ci è piaciuta l’esperienza ci viene voglia di fare un appello a tutti box owners: organizzare eventi diversi dalla routine delle classi ci sembra un ottimo modo di fidelizzare gli iscritti, per farli appassionare ancora di più a questo sport e per rendere la community del proprio box ancora più coesa.
E i giorni dopo?
Non ce lo spieghiamo neanche noi ma stiamo bene, nessun particolare dolore, nessuna stanchezza cronica, un giorno di rest e si torna ad allenarsi con ancora più passione e con la consapevolezza di aver superato qualche nuovo limite.