Roman Khrennikov premiato come “The Spirit of CrossFit®” dopo l’infortunio al piede
Risalta subito all’occhio la notizia di Roman Khrennikov che, atleta eccellente e di spicco in questi CrossFit® Games 2023,subisce un infortunio al piede durante il Test 10 costringendolo ad una sedia a rotelle con una sospetta frattura ossea e lesione tendinea.
Chi compete è altamente a rischio per infortuni del genere. Lo sa fin dal primo momento in cui varca il floor di gara che questa è una delle più difficili “regole d’ingaggio”. L’elemento sorprendente è come tale regola sia affrontata: l’atleta manifesta fin da subito la sua volontà nel partecipare al Test 11, in cui sono previsti 8 rounds di 30 double-unders con una heavy rope.
C’è a chi ha strappato una lacrima, chi ha avuto il fiato sospeso e chi, invece, coinvolto dal grande gesto è entrato in forte empatia tanto che a gran voce, come eco di risonanza dal profondo subconscio in questa ardua battaglia, era lì a urlare il suo nome.
In una lettura ampiamente psicologica, in primis, è possibile osservare come Khrennikov agisca secondo “tracking”: ossia quei comportamenti che sono regolati verbalmente da ciò che sentiamo in sintonia con noi (intrinseci) e non dipendono da regole dettate dal contesto culturale (“pliance”).
In parole più semplici, credo che nel contesto Test 11, Khrennikov incarni esattamente la capacità di saper “stare nel momento presente” nel bel mezzo delle più grandi tempeste: dall’essere in vetta alla classifica a dover fronteggiare fisicamente il dolore di una possibile frattura e, di riflesso, reagire mentalmente al nuovo evento “traumatico” e, quindi, improvviso.
Analizziamo ciò che arriva all’osservatore: c’è un grande atleta che esegue dei double-unders su una sola gamba. Ed è in questo momento che arriva come uno tsunami, anche a chi non è del mestiere, il pieno carico emotivo e motivazionale di quest’uomo. È come essere parte di un unico sistema: Roman Khrennikov è in grado di dirigere l’attenzione su ciò che lui ritiene di “valore”, la sua battaglia che non è necessariamente essere “The Fittest man of the Earth” ma soltanto esserci, fino alla fine per sé e per gli Altri significativi intorno.
Se volessimo utilizzare Albert Bandura come lente all’interno di questa cornice, potremmo certamente dire che Khrennikov diventa un modello osservativo da applicare nella realtà quotidiana dei box di CrossFit®. Non per emularne soltanto la tecnica e la preparazione in termini di performance, bensì anche la salda flessibilità mentale con cui si è adattato alle nuove contingenze dettate dall’ambiente.
Non c’è storia di fallimento, di errore. Qui c’è un uomo messo dinanzi alla sua vulnerabilità determinata da un fattore esterno (l’infortunio) e la sua storia di vita nel mondo del CrossFit. E non si tira indietro per mostrarla a tutta la Community. Anzi, si mostra in tutta la sua piena umanità dinanzi al grande dilemma “fight or flight”?
E lui sceglie di esserci fino alla fine: qui ed ora.
Dr.ssa Vanessa Coccimiglio – Psicologa