Incontriamo Matteo Agnello, Demantur Program, che ci parla della 3 giorni di Camp da lui organizzato in Toscana in preparazione dei CrossFit® Games
Coach Teo (alias Matteo Agnello) non è uno che le cose le fa tanto per farle: quando si mette in testa un’idea, la realizza sempre alla grande.
Questo Camp, il Camp di Demantur che si è svolto a Grosseto dal 06 al 09 luglio, nasce dall’osservazione di quello che fanno molti team alla vigilia dei grandi appuntamenti, e dal desiderio sempre vivo in Matteo di fare gruppo, condividere le esperienze e imparare gli uni dagli altri. È stato organizzato in collaborazione con CrossFit® Grosseto e Camping Cieloverde di Alessandro Bucalossi, super ospite e partner che ha messo a disposizione i suoi spazi.
I ragazzi presenti al Camp sono di tante estrazioni diverse: ci sono atleti senza tempo, prima fra tutti Antea Longo, di casa a Grosseto e da tanti anni atleta italiana di riferimento per molti; ci sono atleti del futuro, come Victor Hoffer e Colin Bosshard, rispettivamente secondo e primo dei non qualificati europei ai Games; e poi c’è il presente del nostro CrossFit®: Elisa Fuliano, la campionessa che da due anni rappresenta i sogni non solo del suo allenatore, ma di tutti gli appassionati dello Stivale, isole incluse.
Con loro, Speranza Boncioli e Federico Marra tengono alto l’onore del Diamante e si preparano a una stagione che li dovrà consacrare; Elena Carratalà, Claudia Gluck, Basil Wiederkher, Damian Martinez fra gli stranieri, e Tommi Pieri e Jasmine Ghilardi a reggere il tricolore.
Inside the Training Camp
Il camp era pensato per dare a Elisa in primis e a tutti i ragazzi in generale l’opportunità di vivere una tre giorni in puro stile CrossFit®, dove i workout venissero annunciati un’ora e mezza prima che iniziassero, e il livello di skill fosse tale da cogliere impreparati più atleti possibile.
Così, non sono mancati il sup nell’acqua, la camminata sulle mani all’indietro, i crossover ma anche i triple under, e anche stili innovativi di lavoro, come un interessante wod di skill diviso in 4 famiglie di esercizi, ciascuna delle quali in grado di mettere in difficoltà anche i ginnasti più esperti.
In generale, i due giorni cruciali sono stati il venerdì e il sabato, con 6 wod in totale, 3 dei quali “pesanti” e gli altri più skillati, giustappunto. Ma vi consigliamo di andare sulla pagina di Demantur a leggerli e provarli, se ve la sentite, perché sono davvero innovativi e belli.
Ogni sera Teo chiedeva un feedback e la bellezza dei wod è stata una costante nelle risposte dei ragazzi. Non solo quello, perché il coach ha pensato a tutto: spostamenti, cibo, alloggio, e i tempi che come è giusto che sia sono stati ben rispettati, permettendo a ogni partecipante di godersi il tempo senza pensare ad altro che alla loro performance.
I ragazzi si facevano da judge a vicenda, nel senso che chi gareggiava dopo giudicava chi lo faceva prima, e viceversa. C’era anche una classifica: Eli ha stravinto la femminile, Victor ha vinto la maschile, ma ci sono stati duelli molto interessanti, per esempio quello fra Claudia, Elena e Speranza per il secondo posto, o quella fra Colin e Tommi fra i ragazzi.
A proposito di Colin Bosshard: ce ne aveva già parlato benissimo Enrico Zenoni post semifinals, ed è confermato anche in questa occasione l’ottimo giudizio; come tutti, deve crescere e lavorare, ma è un atleta completo e, a detta di tutti, una persona d’oro, che sembra quasi non rendersi conto del livello a cui riesce a stare. È stato quello che ha fatto la migliore impressione a Teo, il ragazzo si farà…
Ma in un fine settimana così perfetto, qualcosa è andato storto? Sostanzialmente no, a parte un piccolo infortunio a Speranza che le ha fatto saltare gli ultimi due wod; bello lo spirito, belli i wod, e chissà che da tutti gli esperimenti non sia uscito qualcosa che verrà poi partorito dalla mente imprevedibile di Bozman. A proposito, a che punto siamo con la preparazione dei secondi Games di Elisa?
Un anno di concentrazione sull’allenamento ha sicuramente fatto sì che il suo livello salisse in modo evidente, sulla già ottima base di partenza. Ormai coach e atleta si conoscono alla perfezione, e i cicli di lavoro sono studiati in modo da massimizzare i risultati della ragazza.
Opinione sui Cut previsti ai CrossFit® Games 2023
Ovviamente, ai Games si incontrano solo atlete fortissime, e quindi la preoccupazione di quest’anno è quella di riuscire a passare i cut, la poco condivisibile innovazione che l’organizzazione ha introdotto quest’anno, opinione confermata pienamente anche da Coach Teo. Per stare nelle prime fin dall’inizio è fondamentale che i wod che escono siano nelle corde dell’atleta, siano quelli su cui non solo ha lavorato molto ma su cui anche la natura dà il suo contributo, perché altrimenti a quel livello è un attimo essere fuori.
Gli americani pare che, oltre all’idea infelice di per se, non tengano conto del fatto che gli atleti di tutto il mondo si sobbarcano un viaggio complesso e costoso, e rischiare di uscire al primo giorno sembra una mancanza anche di rispetto per chi fa tanti sacrifici per questo sogno. Inoltre, al secondo anno partecipare è sufficiente e un’emozione enorme, ma l’appetito vien mangiando e togliersi qualche ulteriore soddisfazione non sarebbe male; quindi dobbiamo davvero essere pronti a tutto.
Il camp è stato l’ultimo passo in questa direzione, ora il verdetto spetta a Madison. Ci vediamo ai CrossFit® Games 2023!