Boost Challenge di Genova: considerazioni e racconti dal vivo
Mi tolgo subito il sassolino dalla scarpa: io e la mia teammate siamo arrivati ventisettesimi su ventinove. Non un risultatone, diciamocelo, anche se abbiamo svariate attenuanti e tutto sommato siamo vicini ai primi dieci molto più di quanto dica il risultato.
Nonostante questo, voglio raccontarvi perché la gara è stata così bella, e potrei partire da qualche luogo comune su amicizia, community, ecc., invece voglio iniziare proprio parlando di CrossFit®.
CrossFit® perché in queste gare c’è molto dell’essenza di questo sport: la sana competizione che ti spinge oltre i tuoi limiti, che ti fa arrivare dove in allenamento non ti sogni nemmeno, che ti fa vedere dove lavorare e che ti sprona a migliorare, a non fermarti, che ti fa capire che anche tu, impiegato con la panzetta che ha sempre preferito scrivere che correre, ce la puoi fare, puoi essere come loro.
Avete presente la sensazione di quando state giocando a calcetto e segnate all’incrocio, o a beach volley fate una schiacciata spettacolare, o a tennis un rovescio pazzesco, e vi sentite esaltati come un bimbo alle giostre? Ecco, le gare come la Boost Challenge servono a farci vivere proprio quelle sensazioni lì.
Ve lo dico, noi abbiamo anche contestato i giudici: ci hanno dato una no-rep davvero ingiusta sul secondo wod, che ci ha fatto perdere posizioni e anche un po’ di fiducia. Ovviamente con rispetto, ma anche provando a dimostrare che per quanto amatoriali noi ci tenevamo davvero a fare del nostro meglio.
COMMUNITY
Detto ciò, veniamo alla community: bellissimo ritrovare il piacere di stare vicini, di sudare insieme, di confrontarsi, scaldarsi, ritrovare amici e ritrovarsi con gli amici.
L’organizzazione è stata perfetta, i giudici competenti, il servizio impeccabile.
Lo spazio di CrossFit® Boost aiuta, perché il box è grande e ha un bello spazio all’aperto, dove sono stati ospitati bimbi, amici, parenti e chiunque avesse voglia di partecipare. I wod erano molto compatibili con gli strumenti a disposizione, l’area warm-up più che sufficiente, i tempi rispettati alla perfezione.
Un grosso grazie a organizzatori e volontari è più che doveroso. Peccato che non ci sia stato un workout di ghisa, un qualche massimale dove anche i più pesanti come me avrebbero potuto fare un po’ di differenza: se c’è stata una pecca, è stato proprio il secondo workout, troppo livellato verso il basso e quindi disastroso per chi faceva il minimo errore (e anche per chi non lo faceva… !!)
Purtroppo di gare così ce ne sono sempre meno: gare in cui si qualifica il primo che si iscrive, sollevandoci quindi da qualifiche che quasi sempre alzano troppo il livello della competizione. Gare pensate per chi è agli inizi o per chi è già arrivato alla fine, e per cui il fatto stesso di partecipare, togliendo tempo al lavoro e alla vita per vivere la propria passione, è già una grande vittoria.
È bello che le gare in Italia stiano salendo di livello, sta facendo benissimo al nostro movimento e i recenti exploit dei nostri atleti in campo internazionale sono la dimostrazione che la strada tracciata da CrossFit® Italia è quella giusta; tuttavia, avere gare come questa mantiene alto il livello di attenzione anche per chi non potrà mai ambire a competere con i professionisti, ma vuole comunque migliorare, crescere e mettersi alla prova.
E allora, un grosso grazie alla mia buddy Maria Antonietta, prima di tutto un’amica e poi un’ottima compagna di team.
Grazie a CrossFit® Boost per aver pensato a tutti noi.
Grazie a coloro che hanno partecipato e sono stati per noi da stimolo ed esempio.
Grazie anche a giudici, volontari, organizzatori, che sono stati super disponibili. Complimenti a tutti, vincitori e vinti, l’anno prossimo vi daremo molto più filo da torcere.