Storica qualificazione a Team categoria RX per Francesco Vaiasicca, Giacomo Valla e Thomas Gambarelli di 18, 19 e 17
Conosciamo meglio Francesco Vaiasicca, Giacomo Valla e Thomas Gambarelli che raggiungeranno Miami a bordo della Categoria RX, la più prestigiosa solo dopo quella Elite.
Hanno formato il Team “The Apes Kids” e grazie al 57esimo posto overall conquistano una storica qualificazione al Wodapalooza che si terrà a Miami dal 23 al 26 gennaio 2025 in una edizione con numerose novità tra qui la nuova location fronte oceano a Miami Beach.
Il Wodapalooza è sempre uno dei banchi di prova più prestigiosi al Mondo e quest’anno la presenza italiana sembra essere numerosissima, anche oltre ogni attesa. Conosciamo meglio questi tre ragazzi.
- Ragazzi buongiorno. Partiamo dalle basi: chi siete, dove vi allenate e come avete iniziato il vostro viaggio nel mondo del CrossFit?
Francesco: piacere mi chiamo Francesco Vaiasicca. Sono della Sicilia precisamente di Augusta un comune vicino Siracusa, mi alleno presso Augusta training e CrossFit Catania. Vengo dalla danza classica e conobbi il CrossFit tramite mia sorella che mi portò con se a provare durante uno dei suoi allenamenti.
Thomas: Ciao , sono Thomas Gambarelli , ho 17 anni e faccio Crossfit da circa 2 anni e mezzo . Mi alleno a Crossfit Parma e seguo il programma R2F di Matteo Fuzzi ma sono stato anche nei box Crossfit the Hole e Crossfit Reggio Emilia , dove ho iniziato a seguire le classi. Pratico questo sport grazie a mio padre che mi ha spinto a fare i primi passi e anche perché sentivo il bisogno di migliorare esteticamente e le mie prestazioni fisiche.
Giacomo: Mi chiamo Giacomo Valla, sono genovese , mi alleno presso CrossFit Mood e seguo la programmazione Mayhem . Ho intrapreso questo viaggio nel mondo del CrossFit grazie a mia mamma. Prima di scoprire questa disciplina, ho provato tantissimi sport senza mai riuscire a trovare un obiettivo chiaro o una vera passione. Un giorno, però, mia mamma, una master 50, che pratica CrossFit dal 2018, mi ha chiesto di accompagnarla e provare una lezione. Fin dal primo giorno me ne sono innamorato. Questo sport mi ha insegnato e mi sta insegnando tanto.
- Da dove nasce l’idea di competere come Team e cosa vi ha spinti a puntare così in alto?
F: Io e il mio coach Simone Ferlito avemmo l’idea, poiché c’era il desiderio di partecipare al Wodapalooza, ma consapevoli che passare la qualifica per la categoria “RX Individual” sarebbe stato estremamente difficile, quasi impossibile, abbiamo pensato di provarla in Team. Motivo per cui pensai che i migliori compagni potessero essere Jack e Thommy, con l’idea di avere più possibilità di passare le qualifiche, ma comunque consapevole della difficoltà. Infatti una volta ricevuta la conferma di essere passati ne siamo rimasti sia contenti che sorpresi poiché non immaginavamo di ottenere un risultato del genere.
G: Francesco è stato l’ideatore di questo team. Siamo tre ragazzi che, inizialmente avversari nelle competizioni, siamo diventati amici grazie alla passione che ci unisce. Abbiamo deciso di iscriverci quasi per gioco, senza immaginare che saremmo arrivati a competere in una gara così importante e una categoria così prestigiosa. Eppure, quello che sembrava un sogno si è avverato, dimostrando quanto l’impegno e la passione possano portarci lontano.
T: Francesco ha avuto l’idea , all’inizio io pensavo di fare la gara individual nella categoria Teen ma per il fatto che sarei dovuto andare da solo in caso mi fossi qualificato e per il fatto che non mi ero organizzato bene un calendario di gare, i miei genitori non erano convinti di farmi andare. All’ultimo i ragazzi mi hanno proposto l’idea e ho subito colto l’occasione.
- Con un 57° posto su centinaia di team in tutto il mondo, avete dimostrato di essere tra i migliori in una delle categorie più competitive. Cosa significa per voi aver ottenuto questo risultato e come avete vissuto ogni fase del percorso di qualificazione, dal primo workout fino al momento in cui avete visto il vostro nome nella leaderboard?
F: indubbiamente vederci qualificati RX e vedere un 50º posto in leaderboad ci ha reso estremamente orgogliosi di noi stessi, ciò personalmente mi ha fatto capire di essere migliorato esponenzialmente nell’ultimo anno. Anche perché fino a qualche mese fa non mi sarei mai immaginato una cosa del genere e un risultato così importante.
G: Per noi ottenere un 57° posto su centinaia di team è stato incredibile. Significa vedere riconosciuti tutti i sacrifici, le ore di allenamento e il lavoro di squadra che abbiamo messo in campo. Entrare in una categoria così competitiva ci ha reso orgogliosi e ci ha fatto capire quanto siamo cresciuti come atleti. Ogni fase del percorso di qualificazione è stata una sfida, ma anche un’opportunità per spingerci oltre i nostri limiti. Dal primo workout, dove la tensione era altissima, fino agli ultimi, abbiamo vissuto ogni momento con un misto di adrenalina, concentrazione e voglia di dare il massimo. Quando abbiamo visto il nostro nome sulla leaderboard, è stata un’emozione indescrivibile: gioia pura, ma anche consapevolezza di quanto questo risultato ci spinga a puntare ancora più in alto.
T: Riuscire a qualificarsi è stata una soddisfazione enorme , siamo molto felici e abbiamo dato il massimo sin dall’inizio, nonostante qualche errore siamo riusciti ad entrare.
- Affrontare 6 workout di qualifica potrebbe essere un deterrente all’iscrizione per qualsiasi competizione. Pensate che siano troppi o è un numero congruo per una gara come il WZA?
F: Onestamente penso che affrontare la fase di qualifica per una competizione così prestigiosa sia necessario in quanto riescono a testarti in quasi ogni singolo dominio. Credo che, come per me, per chiunque vedere sei workout di qualifica da svolgere in sei giorni spaventi e non poco, ma sono pienamente consapevole che una competizione di così alto livello ha bisogno di mettere alla prova i partecipanti.
G: Affrontare 6 workout di qualifica è sicuramente impegnativo, ma per una competizione come il WZA pensiamo che sia un numero congruo. Questo permette di valutare davvero la preparazione complessiva degli atleti, testando resistenza, forza, abilità tecniche e strategie. Ovviamente, richiede una grande organizzazione e una gestione delle energie, ma fa parte della sfida. Se vuoi competere a un livello così alto, devi essere pronto ad affrontare un percorso qualificante altrettanto impegnativo. Alla fine, ogni workout è un’occasione per dimostrare a te stesso e agli altri quanto vali e quanto sei disposto a lavorare per raggiungere i tuoi obiettivi.
T: Penso che 6 Workouts siano un numero congruo per una competizione del genere e soprattuto anche nel modo in cui erano distribuiti.
- Workout di qualifica del WZA più duro o difficile, e Workout più nelle vostre corde.
F: Personalmente penso che il workout più duro della qualifica sia stato il wod 1 poiché alla prima prova del workout mi si ruppe il paracallo motivo per cui lo riprovai 30 minuti dopo ovviamente con scarsi risultati. Ciò mi ha portato a temere in un certo senso quel workout, a tal punto da provarlo in un altra combinazione per poi tornare alla combinazione originale e fare il tempo desiderato. Per quanto riguarda il workout più nelle mie corde penso sia stato il workout 5 poiché ho una buona gestione del burpee e ritengo che il workout si svolgesse principalmente nei 50 box Jump e nei 40 Burpees box Jump.
G: Il workout più nelle mie corde è stato sicuramente il Workout 4 ‘Gymnastic’. Sono riuscito ad affrontarlo molto bene, ottenendo un 13° posto in quel WOD. La prova era divisa in due parti: nella prima si trattava di eseguire la massima tenuta in verticale e alla sbarra, mentre nella seconda, dopo qualche minuto di riposo, si passava a un vero e proprio workout composto da un ladder di wall walk e toes to bar. Il workout più duro, invece, è stato il WOD 5. È stato estremamente tassante sia sugli avambracci che sulle gambe, anche perché risentivo ancora della stanchezza accumulata dal WOD 2 del giorno precedente.
T: Il wod più duro per me è stato il workout 5 senza dubbio, mentre il più nelle mie corde è stato il workout 1 , precisamente il 21-15-9 di Pull up e Thruster che ho chiuso in 1:59.
- Partecipare al Wodapalooza significa confrontarsi con i migliori: come vi sentite all’idea di gareggiare su un palco così prestigioso?
F: Penso che partecipare a questa gara in una categoria così importante sia un grande onore e porti una grande emozione poiché ci sfideremo con i migliori atleti del mondo, motivo per cui provo un po’ di timore da un lato ma al contempo sono pronto a dare il massimo per ottenere il miglior punteggio possibile.
G: Partecipare al Wodapalooza è un onore e una grande emozione. Confrontarsi con i migliori atleti al mondo su un palco così prestigioso è qualcosa che va oltre il semplice aspetto competitivo: è un’occasione per mettersi alla prova, imparare dai migliori e vivere un’esperienza unica. C’è sicuramente un po’ di tensione, ma è quella tensione positiva che ti spinge a dare il massimo e a goderti ogni momento. Sentire l’energia del pubblico e sapere di far parte di una competizione di questo livello è incredibile. Per noi significa celebrare tutto il duro lavoro fatto finora e continuare a crescere come atleti e come squadra.
T: Sarà una grossa esperienza formativa sotto tutti i punti di vista e saremo motivati dal livello altissimo nella competizione.
- Oltre alla competizione, cosa vi emoziona di più all’idea di vivere questa esperienza negli Stati Uniti?
F: Onestamente ciò che ciò che mi emoziona maggiormente all’idea di andare negli Stati Uniti è vivere in prima persona il calore e il coinvolgimento che le persone hanno là nel vedere questo sport, la stessa emozione che si vede in ogni gara di alto livello.
G: Per me questa sarà la terza volta negli Stati Uniti, ma ogni volta è come se fosse la prima. Miami, in particolare, ha un’energia unica che si percepisce nell’aria. È una città vivace e piena di vita, che si sposa perfettamente con l’atmosfera speciale di un evento iconico come i Wodapalooza. Quello che mi emoziona di più è l’idea di respirare questa atmosfera internazionale, incontrare atleti da tutto il mondo che condividono la nostra stessa passione e vivere momenti che vanno oltre la semplice competizione. Sarà anche un’esperienza che andrà oltre lo sport, un ricordo che porteremo con noi per sempre.
T: Andare a Miami è sempre stato il mio sogno , farlo in questo caso grazie ad una competizione di CrossFit rende tutto ancora più bello e mi darà opportunità di vedere il posto
- Come siete riusciti a conciliare gli allenamenti intensi con gli altri aspetti della vostra vita? Qual’è stato il sacrificio più grande che ognuno di voi ha dovuto dare?
F: Ovviamente conciliare gli allenamenti con con lo studio non è mai stato facile, motivo per cui se si vuol puntare in alto bisogna fare dei sacrifici, come magari limitare le uscite con amici, vedersi meno magari con le persone care, dando priorità a ciò che conta per realizzarsi in un futuro, tutto sempre senza tralasciare mai lo studio.
G: Conciliare gli allenamenti intensi con gli altri aspetti della vita non è stato semplice. Bisogna fare delle scelte e dare priorità a ciò che conta davvero. Per me, il sacrificio più grande è stato rinunciare a momenti di svago con amici e familiari. Ci sono stati weekend interi dedicati ai wod di qualifica ma quando hai un obiettivo chiaro e forte, questi sacrifici diventano quasi naturali. Ogni sforzo ha avuto un senso, soprattutto adesso che possiamo vedere i risultati del nostro impegno. Avere la certezza della qualificazione a 3 mesi dai Live e dover organizzare un viaggio a Miami è sicuramente un bell’impegno anche a livello economico.
T: Conciliare impegni scolastici e allenamenti intensi è complicato e non sono il massimo nell’organizzazione dello studio, nonostante ció devo farlo per forza visto che solo così posso sostenere il volume della programmazione.
- Avere la certezza della qualificazione a 3 mesi dai Live e dover organizzare un viaggio a Miami è sicuramente un bell’impegno anche a livello economico. Come vi state muovendo per riuscire ad essere presenti in US?
F: La certezza della qualificazione a tre mesi dalla competizione è indubbiamente molto soddisfacente ma al contempo molto difficoltoso, poiché i costi sono ingenti, motivo per cui stiamo cercando di trovare le offerte più convenienti per riuscire ad abbattere i costi, inoltre stiamo cercando di coinvolgere dei marchi che ci possano fare da sponsor e aiutare in questa esperienza.
G: È vero, avere la certezza della qualificazione a tre mesi dai Live è sia un momento di grande gioia che una sfida, soprattutto quando si tratta di organizzare un viaggio così importante a Miami. La logistica e l’aspetto economico sono senza dubbio fattori da considerare attentamente. Per quanto riguarda l’organizzazione, stiamo cercando di pianificare tutto con anticipo per ottimizzare i costi. Stiamo valutando le migliori opzioni per i voli, l’alloggio e i trasporti sul posto, cercando di ridurre al minimo le spese. Inoltre, stiamo cercando di coinvolgere sponsor e sostenitori che ci possano supportare, visto che questa è un’opportunità unica per noi. Siamo determinati a farcela e a vivere questa esperienza al massimo, quindi, nonostante l’impegno, stiamo facendo il possibile per essere presenti negli Stati Uniti e rappresentare al meglio il nostro team e la nostra nazione.
T: Stiamo cercando di farci notare facendo leva sul fatto di essersi qualificati da Teen a una gara in categoria RX di questo calibro e stiamo cercando sponsor che ci aiutino economicamente a sostenere il viaggio.
- Quali sono i vostri idoli nel CrossFit competitivo che più vi ispirano?
F: Il mio idolo Crossfit penso sia Mathew Fraser poiché sempre determinato a migliorare la sua prestazione, oltre che ad assere l’uomo con più titoli vinti per quanto riguarda i Crossfit Games, però a dirla nel ultimo periodo mi sto molto appassionando a Collin Boshard e a Vicktor Hoffer, poiché mi sento coinvolto nel seguire e vedere il loro miglioramento competizione dopo competizione.
G: Per me, l’idolo nel CrossFit competitivo è Rich Froning. È una leggenda di questo sport, non solo per i suoi successi, ma anche per la sua etica del lavoro, la sua determinazione e la sua mentalità. Ha un approccio che va oltre la forza fisica, dimostrando che il vero successo viene da una preparazione mentale solida e da un impegno costante. Mi ispira tanto, sia come atleta che come persona.
T: I miei atleti preferiti in questo sport sono : Fraser e Fikowski.