Il primo magazine italiano accreditato a documentare dagli Stati Uniti le imprese di Enrico Zenoni ed Elisa Fuliano e non solo
- 20 gennaio 1980, Rose Bowl, Pasadena, 103.985 spettatori, il SuperBowl con la maggiore presenza di pubblico di sempre.
- 18 Marzo 1992, Anfield Road, Liverpool. Il Genoa è la prima squadra italiana a battere i Reds in una coppa Europa sotto la Kop.
- 20 Giugno 1993, America West Arena, Phoenix, 19.023 spettatori. Michael Jordan e i suoi Bulls battono i Suns 99 a 98 in gara 6 e vincono il terzo titolo NBA di fila.
- 22 Marzo 1997, Stadio Lesdiguières, Grenoble, l’Italia vince la finale Europea di Rugby contro la Francia, un evento che ha completamente cambiato la storia di questo sport nel nostro Paese.
- 9 Luglio 2006, Stadio Olimpico, Berlino, 69.000 spettatori. Capitan Cannavaro alza sotto il cielo azzurro la Coppa del Mondo.
- 1 Agosto 2020, Tokyo. Marcell Jacobs è il primo italiano nella storia a vincere l’oro Olimpico nei 100 metri piani.
Cosa hanno in comune questi eventi?
Sono alcuni di quelli a cui penso e dico: “avrei voluto esserci!”. Essere lì, presente, sentire le sensazioni, il pubblico, l’ansia e l’adrenalina, i cuori che battono all’unisono. Essere un mattone di quel muro umano che è il pubblico sugli spalti, essere una di 103.985 voci che incitano i propri beniamini. Il terrore di perdere che si fonde con il desiderio di vincere, abbracciarsi forte piangendo di gioia o disperazione quando il tempo, inesorabilmente, finisce.
Non è facile esserci. Non ho i dati di tutti gli eventi, ma potremmo dire che agli eventi che ho citato hanno partecipato circa 300.000 tifosi. Trecentomila, su una popolazione di quasi 7 miliardi di persone, per di più spalmati in un arco temporale di 40 anni: praticamente non ha partecipato nessuno al mondo.
Io sognavo, sognavo di essere uno di quei nessuno. E così, a marzo, ho deciso: le cose familiarmente si sono incastrate, e qui, nella nostra piccola redazione, c’era un misto di aspettativa, curiosità, entusiasmo. Io vado ragazzi, vado a vedere i Games, a Madison, in quel posto sperduto dove solo gli americani potevano pensare di organizzare un evento di questa portata.
A quanto pare sono stato di ispirazione, perché Enrico Zenoni e Elisa Fuliano (i due italiani per la prima volta alle finali dei CrossFit® Games secondo l’attuale modalità di qualifica) hanno pensato che se c’era Dummies at the Box, allora era l’anno giusto per venire anche loro.
Assieme agli Atleti ai CrossFit® Games 2022: perchè seguirci su tutti i canali
E non solo, ci troverò Marina Novelli, Giulio Silvino, Giulia Roggio e Antonio Boldrini, fra i master. Era l’anno giusto perché un magazine italiano andasse a dare la giusta visibilità a questi atleti straordinari, considerando anche che siamo il terzo Paese al mondo per numero di affiliati dopo USA e Brasile.
A breve, in collaborazione con gli amici di Apes Lab, vi racconteremo il programma: saremo i vostri occhi nel backstage, proveremo a farvi essere lì con noi, seguiremo i nostri ragazzi (intanto che Malheiros sia forte negli snatch lo sapete già) e daremo loro lo spazio e la voce che si meritano, facendo del nostro meglio per andare oltre quello che si può vedere su youtube.
Non vedo l’ora ragazzi: spero ci seguirete, ci sosterrete e apprezzerete la passione, anche laddove i mezzi gli inconvenienti dovessero limitarci.
Ma anche se non lo farete, o non capirete l’immenso sforzo organizzativo che c’è dietro, non preoccupatevi: per me sarà un sogno essere uno di nessuno al mondo che si sia mai seduto sugli spalti dei CrossFit® Games.