La recensione senza filtri delle Nike Metcon come scarpe da CrossFit®
Come avrete probabilmente già capito leggendo le recensioni di alcuni prodotti legati al CrossFit® che abbiamo fatto nel tempo (si vi siete persi l’ultimo recuperatelo qua!) non abbiamo nessuna preclusione nel parlare bene o male di un prodotto, cerchiamo solo di essere più oggettivi (e obiettivi) possibile, senza tralasciare punti di forza o di debolezza!
Vorremmo parlavi ora della nostra esperienza personale con le ultime 4 versioni (si avete capito bene 4 versioni) delle Nike Metcon, a partire dalla 5 fino alla 8, quella attualmente in vendita.
All ricerca della migliore scarpa da CrossFit®!
Le attività e il tester delle Metcon
Il tester, come avrete già compreso, è l’autore dell’articolo. Per contestualizzare la recensione delle Metcon vi indico, a grandi linee, l’utilizzo medio che ne ho fatto ed una stima delle ore di utilizzo.
Dalla Metcon 5, regalatami a Natale 2019 (grazie Marghe!), al gennaio 2023 mi sono allenato – mediamente – 6 giorni a settimana per poco più di un’ora al giorno con queste scarpe.
Il peso è variato tra gli 84 e i 90 kg (dannati hamburger americani!). Le tipologie di workout eseguiti sono i più classici e disparati del CrossFit®. Ci ho fatto delle sedute di sola forza, delle sedute di solo cardio, e tutto quello che ci sta in mezzo, Open® e gare comprese (aggiunte al computo totale).
Una scarpa che compro senza neanche provarla, a colpo sicuro.
Scarpe | Inizio Utilizzo | Ore stimate di allenamento |
Metcon 5 | Dicembre 2019 | 500 ore ca |
Metcon 6 | Marzo 2021 | 400 ore ca |
Metcon 7 | Maggio 2022 | 250 ore ca |
Metcon 8 | Gennaio 2023 | 35 ore ca |
Le impressioni sulle Nike Metcon
Ve lo dico subito, non starò ad elencare tutti i miglioramenti elencati dal marchio dicendo che ora la tomaia è in stominflex® invece di chissenebram® – entrambi marchi registrati eh – vi parlerò invece delle mie sensazioni e considerazioni alla luce delle centinaia di ore di utilizzo (almeno per i primi tre modelli) in questa recensione delle Nike Metcon.
Nike Mecton 5
Partiamo dall’inizio per questa recensione delle Nike Metcon. Alle Metcon 5 sono arrivato dopo un 6-7 mesi di Reebok® Nano 7, con cui ho iniziato a praticare CrossFit® nel – non così lontano – giugno 2019. Con quelle mi trovavo bene, soprattutto nei wod dove era richiesta meno elasticità da parte della scarpa (tradotto dove non c’erano corsa, box jumps etc…).
Rispetto alle Reebok (che in quella versione erano decisamente flat), ho trovato una scarpa più ammortizzata e con un drop maggior (anche senza il famigerato hyperlift – quella sorta di cuscinetto che aggiungeva un drop di 8mm), leggermente più strette in punta ma di una fattura migliore e decisamente più pesanti (sia in termini di peso che strutturali) delle dirette concorrenti.
- Fun fact: sul sito Nike è riportata la presenza di una struttura studiata appositamente per aiutare nella rope climbs (non chiedetemi perché), ma per esperienza personale, non ho riscontrato particolari variazioni rispetto alle marche concorrenti o ai successivi modelli Nike sotto questo punto di vista.
Erano un buon prodotto, dopo più di un anno di intenso utilizzo hanno iniziato un tracollo piuttosto veloce, dapprima perdendo un po’ in elasticità (considerando i 90 kg di cristiano non è neanche un dato negativo), nella risposta della suola e poi con la comparsa di qualche buco sulla tomaia. Le ho trovate buone per workout con il bilanciere, e in generale per i WOD meno dinamici, mentre – come poi riscontrato anche per le versioni successive – un po’ limitate per gli allenamenti con corsa, box jumps etc, soprattutto per un utente pesante come il sottoscritto. Un problema – vero – che ho riscontrato anche nelle versione successive, erano le stringhe, fatto salvo che nessun modello di Nike che abbia mai posseduto ha mai avuto problemi di questo genere. Le Metcon ne hanno sofferto parecchio, tanto che – come vedremo più avanti – hanno tentato di risolvere con un piccolo machiavello.
Per i feticisti delle scarpe (sappiamo che tra di voi ci sono!), erano una versione by you con tomaia nera, swoosh (e talloncino rigido) dorati, tallone bianco e suola marrone. Una vera bomba!
Nike Metcon 6
Passiamo quindi alle 6, la recensione delle Nike Metcon continua in colorazione green (quelle stile mimetico, so che avete capito, non in versione FlyEase). Un prodotto decisamente più leggero ma che ricalca nella quasi totalità la versione precedente. Vestibilità leggermente migliorata, sempre presente all’interno della confezione l’Hyperlift (tra poco vi racconto un aneddoto), e sempre il solito problema dell’allacciatura.
Io credo che chiunque abbia avuto le Metcon (oserei dire qualsiasi versione ma, come vedremo, nelle ultime due generazioni questa cosa è stata in parte risolta), si sia accorto del fatto – fastidiosissimo come le domande dei parenti a Natale – che le stringhe continuano a slacciarsi. Non saprei dirvi per quale dannato motivo. Tra l’altro, da grande supporter del marchio baffuto, sia come scarpe da corsa, sportive (rugby, calcio e calcetto) che lifestyle, devo dire che sono le uniche scarpe Nike in cui io abbia mai riscontrato questo problema.
Con la versione 6 ho testato più approfonditamente l’Hyperlift, un prodotto che, devo dire in tutta onestà, è stato piuttosto inutile. L’ho provato in diversi contesti, dalla pura forza ai workout in cui ne era suggerito l’utilizzo (per esempio con tante wallball). Più volte ho riscontrato problemi, ed un fastidio al tibiale anteriore (quel muscoletto che sta vicino alla tibia – per parlare terra terra) durante e dopo il suo utilizzo. Di fatto – quindi non l’ho mai sfruttato, e non ne sento la mancanza ora che non viene più fornito con le Metcon. Fa parte (e pure molto marginalmente – almeno per me) di quei marginal gains che potrebbero (forse) fare la differenza per un atleta top, ma non di certo per quattro scappati di casa come noi.
Però una volta ha mandato qualcuno ai Games®.
Maggio 2021, non vi dico dove ma negli Stati Uniti. Quarti di finale. Del nostro box ci sono tre atleti qualificati, di cui – e anche qui non farò nomi – anche la fittest women di un gruppo age del 2020. Il wod è un for time da 20 minuti con GHD, rope climbs e pistols. Siamo nel riscaldamento, prova a fare un pistol e non le viene. Recentemente ha avuto un infortunio. Le serve qualcosa per aiutarla. Colpo di genio (si può dire così?). Ho nello zaino entrambi gli Hyperlift delle Metcon 5 e 6. Glieli do. Li mette nelle scarpe (delle Reebok Nano 9 se non ricordo male), e i pistols iniziano a migliorare. Farà il wod così e riuscirà a qualificarsi (e classificarsi poi terza ai Games®). Morale, grazie Nike di aver messo un accessorio totalmente inutile (almeno per il 95% degli utilizzatori) che è servito a qualcosa. Almeno una volta.
Le Metcon 6 le ho cambiate senza nessun problema alla tomaia (per fortuna) ma perché ormai a fine vita, tra suola completamente consumata e gomma ormai snervata dall’intenso utilizzo. Già – come dicevamo – avevano problemi di ammortizzazione, se poi quel poco che avevano lo perdiamo, allora diventano scarpe da powerlifting – brutte.
Nike Metcon 7
Arriviamo così alla versione 7, che ho preso nella colorazione Black White Pattern, una figata clamorosa. Una scarpa decisamente più morbida, flat e wide. La sensazioni flat, comunque dovrebbe esserlo e basta visto che da questa versione il famigerato hyeprlift è stato integrato direttamente nella suola. Con decisamente poco sostegno, e un drop con una tecnologia proprietaria (ma dai?), che non è altro che un pezzo di plastica che potrei stampare anche io con la mia stampante 3D.
- Buone anch’esse per workout senza esercizi particolarmente dinamici
- mentre male nella parte run.
Inoltre, devo dire che mi sono durate decisamente poco, circa sette mesi di – seppur inteso – utilizzo, praticamente il medesimo di quello fatto anche con le versioni precedenti. Anche queste hanno fatto al fine delle Metcon 5 con un bel buco nella tomaia nella parte anteriore. Tra le tre versioni, decisamente quelle più fighe da un punto di vista estetico (a parere personale) ma decisamente le peggiori a livello di performance.
Devo dire che mi è parso esserci un trend negativo nella qualità dei materiali impiegati dalle 5 in poi, e devo dire che ciò sembra essere confermato anche dall’ultima versione.
Nike Metcon 8, ancora non benissimo
La Metcon 8 che ho appena preso, per sostituire appunto il modello precedente, nel gennaio 2023. Come dicevo, le Metcon – e più in generale le scarpe Nike (fatto salvo modelli particolari) – le prendo a colpo sicuro.
Appena mi arrivano a casa, sorpresa. Il numero che compro praticamente da 15 anni, veste molto più largo dell’atteso (ricordo a tutti che Nike è famosa per avere una calzata tendente allo stretto più che al wide). Il materiale sembra essere, al tocco, di qualità ancora inferiore rispetto alla versione precedente. Ora, devo dire che la calzata larga non è necessariamente un male (anzi), soprattutto in ottica weightlifting. Ma è un grande cambio per Nike.
Promettono anche una migliore resistenza della tomaia, speriamo.
Nelle 3 versione precedenti, 2 le ho dovute cambiare per questo motivo. Al momento non le ho ancora provate sulla corsa, ma devo dire che la sensazione in questa prima settimana di utilizzo è il mantenimento di una base piuttosto flat, che mal si concilia con allenamenti particolarmente dinamici.
Inoltre, un altro – peggiorativo – cambiamento è la mancanza del secondo velcro verso la punta per il bloccaggio della linguetta (quella dedicata appunto al bloccaggio delle stringhe), ora ce ne è solo uno sulla linguetta (quella della scarpa), e risulta di una scomodità imbarazzante allacciarsi le stringhe, con due mani, di cui una – in parte – dedicata a tenere questa ‘linguettina’ abbassata.
Della serie, già la pezza era peggio del buco (invece di risolvere strutturalmente il problema delle stringhe, hanno usato un palliativo semplicemente), ma ora ci siamo spinti pure la scomodità assoluta.
La nostra opinione sulle Nike Metcon: conclusioni
Devo dire la verità, a questo giro avrei voluto cambiare, provando magari una delle scarpe che ultimamente sono uscite. Come le RAD o le TYR.
Al momento però, non erano disponibili (o erano disponibili al doppio del prezzo base, tra dazi e spedizione oltreoceano). Immagino che nel corso del 2023 dovrò cambiare ancora, e allora una scappatina oltreoceano la farò sicuramente!
Quali scarpe da CrossFit comprare? Voi come vi siete trovati? Quando cambiate scarpe date continuità al marchio o no? L’aspetto estetico quanto è importante?
Eccoci arrivati alla fine della recensione delle Nike Metcon.
Piccolo disclaimer finale per i boomer facilmente triggerabili, ovviamente (ci pare scontato dal tono del testo, ma è meglio specificarlo) è una recensione non sponsorizzata, e ogni impressione è frutto di esperienza personale, o di ricerca approfondita. Inoltre, è frutto di un’esperienza personale per cui voi vi siete trovati bene con le Metcon? Ne siamo contenti, continuate a dare fiducia al brand.
Vi siete trovati male? Cambiate marchio, da liberi consumatori, siete – appunto – liberi!!!