La partnership di 3 anni tra Nobull e CrossFit sembra dare forze fresche e nuovi stimoli per entrambi soprattutto alla luce del fatto che quest’anno il montepremi sul piatto messo in palio per i Games sarà il più alto di sempre.
Alcune questioni strategiche dovranno essere approfondite, soprattutto ora che siamo a ridosso dell’apertura della stagione degli Open https://games.crossfit.com/.
- La domanda di accessori e abbigliamento ufficiali in questo periodo è storicamente destinata ad avere una curva in crescita. Reebok garantiva sicuramente una disponibilità di stock più elevata ed una capillarità maggiore in tutto il mondo. Siamo alle porte di settimane e mesi in cui atleti da tutto il mondo eseguiranno i loro workout (via web o live) postando sicuramente immagini e video in ogni dove facendo da cassa da risonanza per il main sponsor della situazione. La stagione è lunga tra Open, Quarti, Semifinals e Games ma è difficile pensare che Nobull riesca già a sfruttare questa stagione appieno per dare un boost alle vendite. Basta farsi un giro sul loro shop on line per capire che gli articoli in vendita a marchio CrossFit, per ora, sono estremamente limitati.
- Rispetto poi a Reebok, Nobull rappresenta un segmento ancora più di nicchia ed è conosciuta, per ora, solo a una fetta ristretta del mercato del fitness. Inoltre, anche dagli stessi frequentatori di box di CrossFit, Nobull è targhettizzata su un livello differente rispetto alle altre big le quali possono sfruttare maggiori economie di scala nella produzione, stoccaggio e delivery di tutto il materiale; questo consente inoltre di garantire prezzi generalmente competitivi, o per lo meno, in linea con il mercato.
- Last but not least, da capire il modello di sviluppo del marchio che CrossFit ha in mente affidandosi a Nobull. Globalmente Reebok può contare chiaramente su una maggiore capillarità nella rete distributiva e di vendita portando il marchio CrossFit anche nei negozi fisici e nei corner shop Adidas-Reebok. Da un punto di vista economico, forse il retail non è il canale più economicamente efficiente ma d’altronde rappresenta ancora una vetrina di marketing importante e Nobull, per ora, su questo aspetto è piuttosto scoperta. In molti paesi non riesce ad offrire quella visibilità che un marchio come Reebok poteva garantire. Banalizzando: se fino a poco tempo fa potevi entrare da Cisalfa e nel corner dedicato a Reebok trovavi articoli marchiati CrossFit, ora non con Nobull – almeno nel breve termine – non sarà così.
Ci si chiede quindi come si evolverà la strategia di CrossFit per diffondere il marchio globalmente. Sicuramente entrambi hanno ampi margini di crescita e marcato da aggredire e una partnership, se giocata bene, può giovare ad entrambi.
Come Nobull intederà coprire la richiesta di materiale legata al CrossFit che il mercato si aspetta?
Come CrossFit sfrutterà Nobull per le vendite di merchandising?
Quali sono le strategie di espansione di entrambe?