I ragazzi hanno chiuso dodicesimi, ci raccontano le Fall dal loro punto di vista
Erano partiti davvero bene William, Chiara e Dario. Dopo il primo giorno stavano ampiamente dentro i primi dieci, avevano spaccato soprattutto sul WOD 1: chiuso, con ben 8 secondi sul cap time, e mica ce l’hanno fatta in tanti.
Loro alle Fall si erano già qualificati lo scorso anno e non volevano mancare certo questa volta, che finalmente si gareggia dal vivo. Si conoscono da un bel po’, per molto tempo si sono allenati a CrossFit® MEDA http://www.crossfitmeda.it/, anche se poi è rimasta lì solo Chiara, perché la vita e il lavoro hanno portato William a CrossFit® Valax https://www.crossfitvalax.it/ e Dario a CrossFit® Sevenhead https://www.crossfitsevenhead.com/. Hanno continuato a spingere, comunque, e poi gli è bastata un’oretta di lavoro insieme per ritrovare l’affiatamento.
Molto bene il primo wod, dicevamo, bene anche nel secondo, che comunque era molto rapido, ma il loro preferito è stato l’ultimo, e come poteva essere altrimenti per tre che sono cresciuti a pane e CrossFit®… dai, in fondo anche noi da casa lo abbiamo capito, che il WOD 6 era l’anima vera dell’evento. Peccato, davvero, per il risultato: si è giocato tutto sul filo delle rep, loro si aspettavano un quinto/sesto posto che gli avrebbe garantito l’ingresso alle finali, e invece niente, decimi di pochissimo, dodicesimi in graduatoria e addio serpentone. Peccato, perché come detto erano partiti forte: come hanno evidenziato tutti i team, la donna fa la vera differenza, e Chiara stava facendo la sua parte.
Poi un infortunio alla mano nel wod 3, tutte quelle posizioni perse, e chi di noi pratica lo sa quanto è dura lavorare quando hai le mani che non tengono più. C’è tempo comunque per un approfondimento su questo Wod: non contava essere forti a fare i pullup, contava essere sincronizzati nel farlo. Esperienza, da mettere in saccoccia e portare a casa.
Le Fall Series, comunque, sono state stupende anche per loro: organizzazione perfetta, possibilità di fare amicizie, conoscersi, confrontarsi con tanti atleti e tante persone che amano praticare questo sport. E poi quella sensazione di sentirti un “vero atleta” che non manca mai nelle parole di chi intervistiamo.
Ci riproveranno l’anno prossimo, anche se nel frattempo ci sono altre gare, come il WODAGOA (articolo su Luca Gnecco, che lo organizza, sempre nel blog) e io gli ho consigliato pure la BATTLEDROME, visto che sto contribuendo a organizzarla! I ragazzi di PARABELLUM sono già pronti!